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Economia circolare: costo o opportunità per le filiere del Made in Italy?

Mentre si diffonde l’esigenza di agire nell’ottica della riduzione degli sprechi, della produzione di rifiuti e delle emissioni ambientali, si moltiplicano le iniziative ispirate ai principi dell’economia circolare da parte di istituzioni, aziende, distretti produttivi ed organizzazioni sempre più impegnate ad accelerare il processo di transizione verso il modello della circular economy.


Economia circolare per la competitività delle filiere del Made in Italy: il progetto GIOTTO

L’uso efficiente delle risorse e l’adozione di modelli di business innovativi e circolari in un contesto di scarsità delle risorse risulta essere uno dei principali fattori di competitività delle imprese ai fini di una profittabilità durevole.
L’attenzione verso questi aspetti uniti a fattori quali affidabilità ed analisi costante della qualità sono alcuni degli elementi che le aziende produttrici di prodotti Made in Italy devono considerare per fronteggiare le nuove sfide poste dal mercato globale.
L’impatto ambientale dei prodotti rappresenta ad oggi una priorità per i mercati nazionali, europei ed internazionali: tale attenzione viene ulteriormente confermata dalla crescente sensibilità degli stessi clienti verso la scelta di prodotti innovativi e ad alte performance ambientali.

Alla luce di tale scenario, è necessario ridefinire il processo di realizzazione dei prodotti puntando sulla progettazione sostenibile, tenendo in considerazione tutte le fase del PLC (Product Life Cycle).
La sostenibilità unita al design rappresenta uno degli approcci di progettazione più innovativi: sempre più oggi si parla di Eco Design e di Life Cycle Design.

 

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In questo contesto, il progetto GIOTTO di cui COSMOB è partner, ha l’obiettivo è di orientare le aziende ed i loro processi produttivi verso un innovativo approccio finalizzato a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti nell’arco del loro intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, distribuzione, uso fino alla gestione dei rifiuti, attraverso la misurazione della circolarità dei prodotti

Tale processo risulta più facilmente attuabile se si garantisce alle aziende, soprattutto alle PMI, un vantaggio competitivo sul mercato (con conseguenti ripercussioni positive in termini di fatturato ed occupazione) che dia evidenza degli sforzi e delle azioni compiute per diminuire l’impatto sull’ambiente.

Dall’analisi dei settori del Made in Italy è emerso come essi possano essere considerati come virtuosi e green, mostrando nel tempo una crescente eco-efficienza, che si traduce nel calo della produzione di rifiuti e nell’aumento della propensione ad avviarli in filiere del recupero, soprattutto di materia.
E’ evidente come a livello generale le aziende del Made in Italy si stiano muovendo verso la ricerca di soluzioni innovative e siano orientate ad intraprendere percorsi orientati all’implementazione di approcci circolari.