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Tassonomia Verde dell’UE: quali impatti per il settore legno-arredo?

La sostenibilità e la transizione verso un modello di crescita economica sicura, climaticamente neutrale, efficiente in termini di uso delle risorse e circolare sono rilevanti per accrescere la competitività delle attività economiche europee. 

La concreta applicazione di tale modello su scala europea presuppone la necessità di adottare un approccio sistemico e di lungo termine orientato all’ecosostenibilità, oltre alla definizione di criteri e standard armonizzati per stabilire se una determinata attività economica possa essere considerata sostenibile.

Chiarezza e trasparenza rappresentano due valori fondamentali per accrescere la fiducia dei clienti nei confronti di imprese che si definiscono “green”.

In risposta a tale esigenza, la Commissione Europea ha introdotto all’interno del Piano d’Azione sulla finanza sostenibile, lanciato a Marzo 2018, il concetto di tassonomia con il Regolamento 2020/852/UE.

Che cos’è la tassonomia?

Per tassonomia si intende “un sistema unificato che chiarisca quali attività possono essere considerate sostenibili da un punto di vista economico, sociale ed ambientale”. [Fonte: Finanza Sostenibile.it]

In un mercato caratterizzato da un’elevata proliferazione di dichiarazioni ed autodichiarazioni ed il cosiddetto fenomeno del greenwashing che rappresenta una pratica ancor oggi molto diffusa, l’introduzione di una definizione formale ed armonizzata di “sostenibilità” delle attività economiche stabilita sulla base di obiettivi e criteri verificabili e misurabili rappresenta un notevole passo avanti  verso il conseguimento degli obiettivi europei di sviluppo sostenibile.
Infatti, la tassonomia non solo aiuta a fare chiarezza, ma rappresenta uno strumento fondamentale per indirizzare gli investimenti di organizzazioni e investitori verso attività e progetti sostenibili. 

Quali sono i criteri ed obiettivi previsti dalla tassonomia?

L’approccio alla tassonomia introdotto dal Regolamento 2020/852/UE è basato su sei principali obiettivi ambientali e climatici identificati dalla Commissione Europea, in riferimento ai quali “un’attività economica viene considerata sostenibile se contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di uno o più di tali obiettivi, e se non arreca un danno significativo agli altri”.

I sei obiettivi ambientali e climatici individuati sono i seguenti:

  1. mitigazione del cambiamento climatico;
  2. adattamento al cambiamento climatico;
  3. uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  4. transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  5. prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  6. protezione della biodiversità e della salute degli ecosistemi.

Il Regolamento sulla tassonomia per la finanza sostenibile è entrato ufficialmente in vigore il 1° Gennaio 2022 e rappresenta uno strumento concreto di valutazione e pianificazione attraverso il quale anche le aziende manifatturiere possono perseguire una reale e concreta transizione green, apportando un sostanziale impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sull’economia.


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